Impossibile riuscire a scrivere un articolo completo sugli U2, sarebbe un percorso troppo lungo e laborioso.
La band venne creata nel ’76 in una scuola di Dublino, formata da Paul David Hewson (Bono), David Howell Evans (The Edge, chitarrista), Adam Clayton (bassista) e Larry Mullen (batterista e fondatore della band).
Iniziarono, come di consueto all’epoca, suonando nei pub e locali di Dublino (dove incontrarono Paul McGuinness che divenne loro manager, ottenendo immediatamente dopo un contratto con la Island Record) e successivamente spostandosi dopo poco a Londra.
Il successo non tardò ad arrivare ma con l’album The Unforgettable Fire del 1984 ci fu la definitiva consacrazione.
Finalmente al grande pubblico fu’ chiaro come la rock band irlandese non solo avesse caratteristiche musicali fuori dal comune, ma ad esse Bono & co associarono un forte impegno sociale e politico. Un esempio in The Unforgettable Fire è Pride (In the Name of Love) scritta per ricordo di Martin Luther King. Secondo può essere Sunday Bloody Sunday che racconta del massacro di 14 partecipanti ad una manifestazione pacifica per l’indipendenza dell’Irlanda del Nord dall’UK ( contenuta in War ).
Da qui in avanti avvalendosi di collaborazioni illustri come quella di Brian Eno (produttore) e Anton Corbjin (fotografo e regista) riuscirono ad arrivare alla loro opera di maggior successo in assoluto: The Joshua Tree (1987).
Album in grado di vendere 30 milioni di copie e di essere inserito al posto numero 26 tra i migliori 500 album della storia dalla rivista Rolling Stones, nonché un infinità di riconoscimenti.
Tra i singoli si possono citare With or Without You, I Still Haven’t Found What I’m Looking For e Where the Streets Have no Name.
La loro storia continua fino ad ora, attraversando 4 decenni ed entrando nel quinto senza un calo di popolarità o idee (ogni tanto ci sono stati momenti bui, ma senza mai far disgregare il gruppo), dimostrando ancora una volta oggi che, con Songs of Innocence e il prossimo ad uscire Songs of Experience, degli U2 ne sentiremo parlare ancora molto a lungo.
Tutto questo grazie ad uno stile mai snaturato ma al contempo aggiornato, ad una grande dedizione per argomenti sempre attuali, tutto ciò inserito in musica e testi di grandissimo spessore. Un gruppo da me considerato in grado di insegnare valori, cultura, lotta ai diritti e una moltitudine di sentimenti che solo le loro canzoni (testi) riescono a trasmettere.
Per concludere un accenno alla storia degli U2, inserisco un pezzo di All That You Can’t Leave Behind che rende idea dell’unicità della band irlandese: When I Look At The World.
Articolo scritto da Marco Addante.
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