Recensione di Renata Amoroso
I testamenti è il seguito de Il racconto dell’ancella, romanzo che ci ha proiettato nella società distopica di Gilead. Si tratta di un mondo rigido e fatto di caste, dove tutti hanno il proprio ruolo e lo rispettano con cieca devozione. Non esistono i sentimenti a Gilead, tutto è congelato e tutto va come deve andare. La lettura del primo romanzo getta anche il lettore in questo stato di accettazione e apatia, non sembra esserci una via d’uscita e alla fine del romanzo effettivamente non sappiamo che fine abbia fatto la protagonista, Offred. Ma cosa è accaduto a Gilead?
Dopo anni di attesa e di domande senza risposta, la Atwood ha deciso di soddisfare la curiosità dei suoi lettori. Tuttavia non ci si trova di fronte all’inerzia e alla disperazione silenziosa a cui ci ha abituati Offred; questo è il romanzo della Resistenza. Il lettore disgustato, affranto, angosciato, sconfortato trova un riscatto in questo romanzo, il lieto fine che ha aspettato per ben 35 anni e che chiude il cerchio.
La penna magistrale della Atwood rende giustizia alle sue paladine e dà ai lettori ciò che si aspettano: un finale glorioso e memorabile.
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