Recensione di Renata Amoroso

Connell e Marianne sono due persone normali, con delle difficoltà normali: poca fiducia in se stessi, difficoltà di relazione, poca autoconsapevolezza, passività. Vivono due vite parallele che però, a un certo punto si incontrano, ma questo non porta a nulla di buono perchè, si sa, le rette parallele corrono su binari incondivisibili, se si toccano vuol dire che qualcosa non funziona.

La spontaneità del romanzo è resa in modo esemplare grazie all’assenza assoluta dei segni di interpunzione dei dialoghi. Ogni discorso viene introdotto direttamente, senza mediazione di segni grafici. Inizialmente è confusionario, ma quando ci si abitua è estremamente efficace per fare scorrere la storia come se fosse acqua corrente.

Non si legge facilmente, è un romanzo lento perché angosciante. Lascia con l’amaro in bocca ed è difficile da digerire.

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Voto Typewriter & Co: 7