Parnassius Guccinii (Album) (1993)
E sorridevi e sapevi sorridere coi tuoi vent’anni portati così
Come si porta un maglione sformato su un paio di jeans
Come si sente la voglia di vivere
Che scoppia un giorno e non spieghi il perché
Un pensiero cullato o un amore che è nato e non sai che cos’è
Giorni lunghi fra ieri e domani, giorni strani
Giorni a chiedersi tutto cos’era, vedersi ogni sera
Ogni sera passare su a prenderti con quel mio buffo montone orientale
Ogni sera là, a passo di danza, a salire le scale
E sentire i tuoi passi che arrivano, il ticchettare del tuo buonumore
Quando aprivi la porta il sorriso, ogni volta, mi entrava nel cuore
Poi giù al bar dove ci si ritrova, nostra alcova
Era tanto potere parlarci, giocare a guardarci
Tra gli amici che ridono e suonano attorno ai tavoli pieni di vino
Religione del tirare tardi e aspettare mattino
E una notte lasciasti portarti via
Solo la nebbia e noi due in sentinella
La città addormentata non era mai stata così tanto bella
Era facile vivere allora, ogni ora
Chitarre e lampi di storie fugaci, di amori rapaci
E ogni notte inventarsi una fantasia da bravi figli dell’epoca nuova
Ogni notte sembravi chiamare la vita a una prova
Ma stupiti e felici scoprimmo che era nato qualcosa più in fondo
Ci sembrava d’avere trovato la chiave segreta del mondo
Non fu facile volersi bene, restare assieme
O pensare d’avere un domani, stare lontani
Tutti e due a immaginarsi, “Con chi sarà?”
In ogni cosa un pensiero costante
Un ricordo lucente e durissimo come il diamante
E a ogni passo lasciare portarci via da un’emozione non piena, non colta
Rivedersi era come rinascere ancora una volta
Ma ogni storia ha la stessa illusione, sua conclusione
E il peccato fu creder speciale una storia normale
Ora il tempo ci usura e ci stritola in ogni giorno che passa correndo
Sembra quasi che ironico scruti e ci guardi irridendo
E davvero non siamo più quegli eroi pronti assieme a affrontare ogni impresa
Siamo come due foglie aggrappate su un ramo in attesa
The triangle tingles and the trumpet plays slow
Farewell, non pensarci e perdonami se ti ho portato via un poco d’estate
Con qualcosa di fragile come le storie passate
Forse un tempo poteva commuoverti, ma ora è inutile, credo, perché
Ogni volta che piangi e che ridi non piangi e non ridi con me
Compositori: Francesco Guccini
Lascia un commento