di Renata Amoroso

Anni ’30 del ‘900. Anna è nata in Liguria e si trasferisce con suo figlio Roberto e suo marito Carlo nell’estremo sud, a Lizzanello, paese natale di Carlo in provincia di Lecce. Qui incomincia il resto della sua vita accolta da Antonio, suo cognato, e la moglie Agata. In paese viene chiamata “la forestiera” e la sua integrazione non migliora quando decide di iscriversi al concorso per diventare portalettere del paese, un mestiere fino ad allora mai appartenuto alle donne.

La protagonista è una donna esistita davvero, era la bisnonna della scrittrice, Anna Allavena. La storia raccontata nel libro è però per lo più romanzata. La scrittrice ha preso spunto da un biglietto da visita ritrovato a casa dei suoi genitori che l’ha incuriosita e le ha fato riscoprire la storia della sua antenata. Anna è una donna dolce, forte e coraggiosa, in un mondo dove le donne non avevano ancora una voce e nemmeno sognavano di averla, relegate in casa nel ruolo di mogli e madri. Lei è diversa, non va a messa, le piacciono i pantaloni, vuole lavorare e per di più risponde a suo marito.

Il romanzo è corale, una saga familiare dove però tutti i personaggi ruotano intorno ad Anna, che sembra essere il motore di ogni loro movimento.

Carlo, suo marito è un uomo allegro, innamoratissimo della moglie. Antonio, un fratello affettuoso e un cognato altrettanto innamorato di lei. Agata, una donna gelosa e invidiosa del coraggio di Anna.

La lettura è insaporita dall’olio d’oliva, dal vino e dalla salsedine dei luoghi dell’ambientazione. La dolcezza commovente della storia lascia un senso di nostalgia alla fine della lettura. Finire il libro è come tornare da un lungo viaggio in Puglia, una terra di cui è impossibile non innamorarsi e staccarsi per sempre.

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Voto* Typewriter & Co: 10


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