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Testo tratto da Wikipedia 👇🏻 (Tutti i diritti riservati)

Maxiprocesso di Palermo è la denominazione che fu data, a livello giornalistico, a un processo penale celebrato a Palermo per crimini di mafia (ma il nome esatto dell’organizzazione criminale è Cosa nostra), tra cui omicidio, traffico di stupefacenti, estorsione, associazione mafiosa e altri. Il maxiprocesso deve il proprio soprannome alle sue enormi proporzioni: in primo grado gli imputati erano 475 (poi scesi a 460 nel corso del processo), con circa 200 avvocati difensori. Il processo di primo grado si concluse con pesanti condanne: 19 ergastoli e pene detentive per un totale di 2665 anni di reclusione. Dopo un articolato iter processuale tali condanne furono poi quasi tutte confermate dalla Cassazione. A quanto è dato sapere, si tratta del più grande processo penale mai celebrato al mondo. Durò dal 10 febbraio 1986 (giorno di inizio del processo di primo grado) al 30 gennaio 1992 (giorno della sentenza finale della Corte di Cassazione). Tuttavia spesso per maxiprocesso si intende il solo processo di primo grado, durato fino al 16 dicembre 1987.


Approfondimenti


DOMANI

Il maxi processo di Palermo e la sentenza che cambiò il corso della storia

“Il 23 ottobre del 1991 il Maxiprocesso venne iscritto in Cassazione. E non era più assegnato al giudice che noi volevamo. Era un altro. La prima udienza si tenne il 9 dicembre del 1991. Erano i giorni in cui veniva firmato il trattato di scioglimento dell’Unione Sovietica, la dissoluzione di un impero. Ci sembrava un cattivo presagio”

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Dal libro “Matteo va alla guerra”, di Giacomo di Girolamo (Tutti i diritti riservati)


FONDAZIONE FALCONE

Il maxi processo di Palermo

“La mafia non è affatto invincibile. È un fatto umano e come tutti i fatti umani ha un inizio e avrà anche una fine. Piuttosto bisogna rendersi conto che è un fenomeno terribilmente serio e molto grave e che si può vincere non pretendendo eroismo da inermi cittadini, ma impegnando in questa battaglia tutte le forze migliori delle istituzioni.” Giovanni Falcone

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A cura di Fondazione Falcone (Tutti i diritti riservati)


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