di Renata Amoroso
Perfect days nasce come un documentario sui bagni pubblici di Tokyo. Tuttavia da subito è chiaro al regista che non può restare un semplice documentario e, dunque, diventa un film.
I 120 minuti sono scanditi dalla giornata di Hirayama, un uomo silenzioso, riflessivo e riservato che diligentemente ogni mattina si occupa della pulizia dei bagni pubblici. Hirayama è un uomo fuori dal tempo moderno, non sa cosa siano i social, non usa mai il telefono e colleziona audiocassette di musica americana che scandiscono il tempo del film racchiudendolo in un’aurea nostalgica e malinconica. Inoltre, Hirayama ha anche un hobby fuori dal tempo, scatta foto agli alberi con la sua macchina digitale. I soggetti sono sempre vegetali, solo pochissimi scatti ritraggono esseri umani. A chiudere il quadro del nostro romantico protagonista c’è la sua mania di raccogliere piantine appena germogliate per custodirle e curarle lui stesso nel suo piccolo appartamento giapponese.
Il film è intriso di “giapponesità”, le case, i locali, il cibo, ci fanno addentrare nella società più gentile e silenziosa del pianeta. Proprio per questo i dialoghi sono pochissimi e molto brevi, fatti da poche battute dense di significato.
Sono i particolari del film che contano, per questo per poterne godere appieno sarebbe utile guardarlo non a tarda sera, quando è più facile che cali la palpebra. La trama è quasi assente, ma le riflessioni che emergono guardando la semplice routine del protagonista sono profonde.
A chiudere il cerchio c’è l’immagine post credit con il sole che filtra attraverso le foglie degli alberi, in giapponese “komorebi”, ovvero un momento breve che esprime la fugacità dei momenti che passano.
Voto* Typewriter & Co: 9
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* Il voto di Typewriter&Co è assolutamente personale. Non è in alcun modo espressione di giudizio tecnico, professionale e/o oggettivo. La scala di valutazione è la seguente: Meraviglioso (TypewriterBadge), Imperdibile, Super consigliato, Consigliato, Godibile, Sconsigliato, Assolutamente sconsigliato.
