Salim è ospite a casa dei suoi cugini, Kat e Ted, prima di partire per New York, dove si stabilirà con la madre. Quando tutti esaudiscono il suo desiderio di fare un giro sul London Eye, nessuno ha in mente che non rivedrà più Salim. Il ragazzo scompare dopo il suo giro sulla ruota, dove è finito? Ma soprattutto: è mai davvero salito sul London Eye? Kat e Ted svolgeranno le loro indagini private sulla base di alcune foto scattate da Salim poco prima della sparizione. Riusciranno a ritrovarlo?

Avventura per ragazzi in età adolescenziale, che affronta molti temi interessanti, non sempre nel migliore dei modi.

Il protagonista, nonchè narratore, è Ted, un ragazzino autistico, di cui seguiamo i pensieri e le riflessioni, un escamotage utile a immedesimarsi in un funzionamento intellettivo neurodivergente.

Il romanzo è stato scritto nel 2007 e ha vinto il premio Andersen nel 2012. In quegli anni la sensibilità nel trattare determinate tematiche era diversa da quella attuale e si evince da alcune parti del racconto. Ad esempio, c’è una scena in cui il ragazzo ricorda un dialogo avuto qualche anno prima con sua madre, in cui le chiese se sarebbe mai guarito. L’autismo non viene più considerato una malattia, bensì una condizione dovuta a un diverso funzionamento intellettivo. In questo e in altri passaggi emerge un punto di vista abilista dell’autrice, che è fuorviante e poco educativo per i giovani lettori.

Si può comunque consigliare ai ragazzi, a patto però di parlare dei limiti che queste narrazioni possiedono.

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Voto* Typewriter & Co: 6


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