Villa Capra fu iniziata da Andrea Palladio su commissione di Paolo Americo nel 1567 ed ultimata nel 1606 da Vincenzo Scamozzi.

Questa è ritenuta la villa più rappresentativa dell’architettura del Palladio, nonché inserita nel 1994 e quindi facente parte dei patrimoni dell’umanità dell’UNESCO.

Villa Capra si trova nei pressi di Vicenza, su un piccolo colle. E’ ritenuta senza alcun dubbio la villa più matura e innovativa dell’architetto.

Essa è inserita armoniosamente nell’ambiente naturale grazie anche alla planimetria, in questo caso formata dall’intersezione di un quadrato con una croce greca. Creando un perfetto connubio tra architettura e la bellezza del paesaggio.

Croce che viene creata grazie alle quattro facciate, pronai, proiettate in avanti rispetto al nucleo centrale (sormontato da una cupola con una bassa volta) e costituite da un colonnato in stile ionico concluso in un frontone decorato con statue di divinità dell’antichità classica.

Fu ideata come villa di rappresentanza, ma anche come tranquillo rifugio di meditazione e studio. La stanza centrale circolare (affrescata successivamente) rendeva come effetto un apertura, grazie ai quattro ingressi della croce con balconata, verso la natura circostante a tutto vantaggio della luminosità che ne deriva.

Aggiungendo un commento personale, se mai possibile davanti a tanta arte, questa villa suggella un sensibilissima unione tra uomo e natura. Nonostante il distacco tra le due cose sia visibile, la leggerezza con la quale questo avviene rende il tutto un quadro di perfezione spesso irraggiungibile, anche nel moderno.

Altra caratterista che diede il Palladio alla villa fu renderla luminosa, orientandola di 45 gradi rispetto ai punti cardinali, fu in grado di dare ad ogni stanza la stessa esposizione al sole.

Articolo scritto da Marco Addante.