di Renata Amoroso
Matilde Mezzalama è una maestra in pensione che accetta un lavoro come badante per un anziano ingegnere. Ha una figlia e due nipoti, che però vanno da lei soltanto per chiedere ciò che a loro spetta. Ha un vicino di nome Mariano che festeggia i suoi insuccessi. Ha una casa vuota. Ha un segreto che non rivela a nessuno.
Quella metà di noi è un romanzo della solitudine le cui pagine scorrono lasciando un senso di rabbia e impotenza. I non-detti di Matilde e la sua passività fanno venire voglia di strappare le pagine, per reagire almeno noi lettori di fronte alle parole taglienti della figlia Emanuela e all’arroganza delle nipoti viziate. Il romanzo, protagonista del Premio Strega 2019, è una storia semplice, con pochi personaggi e nessun colpo di scena. Nonostante ciò lascia sentimenti forti al lettore. É un libro intimo che ci fa entrare nella casa e nella vita di Matilde.
Si chiese se ci fossero parole adatte a descrivere quella metà di noi che non viene raccontata e che continua a esistere, nonostante l’imbarazzo. Matilde ha fatto una scelta che può essere considerata sbagliata da molti, ma lei non la ritiene tale, la rifarebbe probabilmente per continuare a sentirsi viva. Ognuno di noi ha una metà che non racconta, che tiene nascosta per paura di non essere accettato o di essere giudicato, la tua qual è?
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