di Renata Amoroso
In questo libro condensato e profondo, Daria Bignardi ripercorre alcune sue letture fondamentali che le “hanno rovinato la vita”. Da Fedor Sologub, Friedrich Nietzsche e Djuna Barnes parte questa sua disamina che poi si apre a tanti altri mondi letterari. Una madre molto apprensiva, la morte dell’amato padre, l’incontro con il mondo della droga, la malattia, tutto incorniciato dalle calde e accoglienti parole dentro cui ogni lettore si rifugia.
Un libro per lettori appassionati scritto da una lettrice appassionata. Per chi crede, come me, che i libri diano un senso a tutti i periodi della vita. Questo senso a volte lo scopriamo nel mentre, altre volte sopraggiunge tardivo proprio riscoprendo, attraverso le pagine, un’emozione ormai cicatrizzata. Una riflessione intima che porta lei e chi legge a meditare sul senso del dolore a cui ci si affeziona, tanto da sentirne quasi la mancanza.
Un libro per i solitari che si crogiolano nella loro malinconia in grado di aprire enormi vastità.
Un libro per riconoscere la purezza dei momenti felici della vita, che sono tali solo se e quando prendiamo consapevolezza e ci accorgiamo di viverli.
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Voto* Typewriter & Co: 9
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